ROCCI, il primo bianco da negroamaro
A vent’anni dalla
prima bottiglia di
bianco da negroamaro, Cantina Coppola 1489 celebra il successo di una delle più innovative declinazioni del vitigno autoctono salentino.
Una genesi quasi casuale ma quantomai fortunata quella che ha portato ad una vinificazione che oggi si esprime in tutto il suo potenziale e piace ad esperti ed appassionati.
Un uvaggio che conserva tutto il suo carattere anche nella vinificazione in bianco e che si esprime al meglio nella spumantizzazione e nei lunghi affinamenti.
Nel 2004 un forte vento aveva completamente abbattuto l’impianto aziendale di vermentino; in assenza di altre uve bianche tra i vigneti di proprietà, Carlo Antonio Coppola allora decise di dare seguito all’idea, da tempo vagheggiata, di vinificare in bianco le uve rosse di negroamaro. Per la prima volta.
Sostenuto dai figli e supportato nel progetto dall’enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi ha dunque avviato quella che nel tempo si è rivelata una delle intuizioni e innovazioni più felici per l’azienda. Tanto che oggi il
Rocci è uno dei vini simbolo della Cantina, tra i più apprezzati dai consumatori.
Il percorso di valorizzazione del negroamaro, avviato negli anni 80 dall’enologo Carlo Antonio Coppola, e arricchito da sempre nuovi stimoli, che ha portato alla scoperta della versatilità ed enorme potenzialità di questo antico vitigno, continua ancora oggi con la conduzione aziendale di Giuseppe, Lucio e Nanni Coppola e dell’enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi.
Per l’occasione è stata la nuova etichetta celebrativa.
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