Tradizionalmente coltivato nel Salento da quando i monaci basiliani, giunti dalla Turchia nel 1300, introdussero le barbatelle di vite, capostipiti appunto del Negroamaro.
L'origine del nome deriva dalle parole dialettali niuru (nero) e maru (amaro) con cui si indicava questa varietà per via del colore.
L’azienda lo coltiva in agro di Alezio e Sannicola, nella zona riconosciuta per la produzione della Doc Alezio del cui disciplinare Carlo Antonio Coppola è stato l’estensore.
Nella Tenuta Li Cuti, in agro di Sannicola e di proprietà della famiglia dal 1489, coltiviamo il Negroamaro per la vinificazione dell’Alezio DOC Rosso e dell’Alezio DOC Rosato.
Nella Tenuta Santo Stefano, in agro di Alezio e affacciata sul Golfo di Gallipoli, coltiviamo il Negroamaro per la produzione del Rocci, il primo negroamaro vinificato in bianco dalle uve vendemmiate nella terza settimana di agosto a maturazione incompleta.